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Antica anfora rodia recuperata dal mare a 440m di profondità nelle acque fra Capraia e Gorgona.

Inserito da (admin), martedì 16 giugno 2015 15:52:15

Nel mare della Toscana in questi ultimi anni sono stati localizzati ed ispezionati ben 8 siti di naufragi romani in acque profonde da 300 a 500 metri.

L'autore di questi ritrovamenti, l'ultimo è del mese scorso, è l'ingegnere italo-svizzero Guido Gay, noto per avere scoperto nel 2012 il relitto della "Corazzata ROMA" e per altri importanti rinvenimenti.

Il 9 Giugno scorso l'Ing. Guido Gay ha mobilitato la sua unità da diporto e ricerca, il catamarano DAEDALUS, attrezzato con strumentazione avanzata di sua costruzione, per esplorare di nuovo un relitto già scoperto, detto Daedalus 17, posto a circa 20 miglia a nord della Capraia.

A bordo Pamela Gambogi, archeologa della Soprintendenza Archeologia della Toscana e responsabile per il patrimonio culturale sommerso; il giacimento di anfore sembra essere il più interessante del gruppo.

Il Robot sottomarino PLUTO PALLA è sceso sul fondo marino a 440m guidato con precisione sul relitto e sotto la direzione dell'archeologa ha eseguito una ricognizione esauriente del giacimento di anfore, agganciandone poi una per riportarla alla superficie a scopo di campionamento.

Si tratta di un'anfora rodia di I secolo, che apparentemente conservava ancora al suo interno parte del contenuto che trasportava: piccoli semi di cui si esaminerà la natura.

Il carico è composito e comprende anfore di varia provenienza: greche, fenice, ispaniche, nonché una certa quantità di vasi per versare. Una storia di navigazioni e traffici di 2000 anni fa, attraverso le rotte dell'Arcipelago toscano verso la Gallia, con merci di provenienza lontana.

L'anfora si trova ora al reparto restauro della Soprintendenza e tutta l'operazione testimonia di una proficua collaborazione fra gli Enti preposti e i privati, con mezzi di avanzata tecnologia messi gratuitamente a disposizione, in questo caso da un' industria di ricerca sottomarina.

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